Dal Giappone, mi hai portato delle matite. Una scatola giallo spento, fatta di una carta spessa ma non rigida, che mi era sembrata subito stranamente vissuta, anche se in dissonanza col fatto che fosse nuova. Ci sono delle scritte, sopra, che tuttora non so tradurre – qualcosa mi ha sempre spinta a tenermi alla larga dal cercarne il significato, come se in quegli incomprensibili disegni potesse celarsi il finale della nostra storia; a distanza di anni prendono ancora le sembianze di immagini, ai miei occhi. Non lettere, quasi vignette dal tratto un po’...
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“Prendere il volo”, fotografia di Ivano Mercanzin
La parte più difficile del giorno è la notte.
Finché c’è luce, il brillio evanescente dei ricordi non sempre si fa vedere: spesso se ne sta nascosto. Si confonde con lo sfavillare caparbio del sole d'estate sull’azzurro del cielo, con il candore delle tende chiare che svolazzano tra le pareti di casa, al muoversi del vento; con le voci della tivù, che diventano quasi sostanza solida, e mi proteggono. Ci sono giorni in cui, per alcuni attimi – momenti...